IL pagellone del secolo e il sacco del "Callume"
RUBINHO 6 Dopo 9 minuti si lascia sorprendere dall'incornata di Tulli, per sua fortuna l'arbitro interrompe tutto. Poco o punto impegnato, talvolta dà l'impressione di essere distratto, tuttavia alla fine ci arriva sempre.
STELLINI 6,5 È abituato a guadagnarsi la pagnotta da centrale, si è rassegnato a fare pure l'esterno sinistro: stavolta si deve adeguare pure a destra per far fronte all'emergenza. Una distrazione fatale gli fa perdere le misure con Tulli. È l'unico errore. Poi la sua è una partita attenta e giudiziosa fino a quando è costretto a gettare la spugna per i crampi (23' st MASIELLO 6: monta di guardia mentre il Grifone si lancia all'assalto di Fort Apache).
DE ROSA 7,5 In quota è un martello: sono tutte sue, anche in fase offensive colpisce con la forza di una mazza da baseball. Le sue incursioni fanno sempre scattare l'allarme rosso dalle parti di Pavarini.Nel finale buca però una palla che spalanca ad Osvaldo un'autostrada verso Rubinho: per sua fortuna poi l'avversario si allarga troppo. Si fa perdonare nel modo migliore (con il gol) quando – pochi miniti dopo essere passato a fare il centravanti – si beve in palleggio Tesser e spara con rabbia porta. Gasperini approva in panchina: «Nemmeno Maradona».
CRISCITO 6,5 Prima su Tiribocchi, poi su Tulli e quindi sull'argentino Osvaldo: sempre in anticipo con grande autorità. Gli svarioni di Piacenza fanno già parte del passato remoto.
GALEOTO 6,5 Svolge diligentemente i compiti assegnati e fa pure qualcosa di più. Va a finire che, per costanza di rendimento e affidabilità, è lui – il meno reclamizzato – il miglior acquisto nella campagna di gennaio. Difende e scende sulla corsia destra: c'è molta sostanza.
MILANETTO 7 Non sarà al meglio, però ha il pallone incollato ai piedi: difficile portarglielo via. E dirige l'orchestra con lucidità, visione di gioco, saggezza, anche quando il Grifone fatica a trovare spazzi e sbocchi. Taglia e cuce alla grande.
COPPOLA 7,5 Corre per sette, fa pressing per nove. Ruba una quantità industriale di palloni e va ad aggredire ai limiti dell'area avversaria anche nel finale, senza mai esaurire le batterie: Duracel.
FABIANO 6,5 Papadopulo prova ad aggredirlo con Valdes, dalle caratteristiche spiccatamente offensive. Poi è costretto a mettergli di guardia Tesser, un difensore. Bravo anche nelle diagonali difensive. Si trova in difficoltà solo all'inizio quando è preso in mezzo fra Tiribocchi e Tulli, che segna.
ROSSI 6 Non è olandese, ma è ugualmente un giocatore universale: a destra o a sinistra, a centrocampo e pure in difesa; contro il Lecce torna a fare l'attaccante, come lo scorso anno con Vavassori: per completare la collezione gli manca soltanto il portiere. Duella con Arrieta, origini basche, già meteora rossoblù al crepuscolo dell'era di Dalla Costa nonché ex protagonista del reality "Campioni". La condizione non ottimale per i soliti problemi alla caviglia gli impedisce però di fare la differenza (1' st LEON 5,5: appena entrato, costringe Arrieta a farsi ammonire e poi timbra la traversa. Non contento, obbliga l'avversario diretto pure al fallo che gli vale il rosso. Sbaglia però tutto dal dischetto con un tiro impreciso. Concede il clamoroso bis sulla palla che, in pieno recupero, Fabiano gli offre su un piatto d'argento. Discontinuo).
GRECO 6 Stop – spalle alla porta – sull'imbeccata di Fabiano, avvitamento per liberarsi di Diamoutene e conclusione da centravanti vero: tutto perfetto, peccato solo che Pavarini intuisca e blocchi vanificando la giocata. Poi il portiere si salva d'istinto pure quando ci mette la zampata da opportunista. Rimedia un cartellino da ingenuo quando si lascia cadere in area. Con l'ingresso di Gasparetto passa a sinistra.
DI VAIO 5 Taglio al centro partendo da sinistra, botta di destro: il Di Vaio che si ricorda, quello dei tempi d'oro, si vede per la prima volta al 44'. Prima errori e leggerezze. A inizio ripresa ha sui piedi la palla buona ma ne esce un passaggio a Pavarini; dovrebbe fare la differenza: è la perla del mercato di gennaio. Per ora però fatica a trovare ritmi e forse anche concentrazione (19' st GASPARETTO 6,5: porta maggiore profondità e pericolosità).
LECCE Pavarini 6,5; Polenghi 6, Diamoutene 6,5, Cottafava 6,5, Arrieta 5; Valdes 5,5 (6' st Tesser 5), Munari 6, Juliano 6, Giuliatto 5,5; Tiribocchi 5 (16' st Osvaldo 6), Tulli 5(26' st Schiavi 5).
Arbitro Herberg di Messina 5: con occhi di falco, scorge Tulli oltre la linea dei difensori quando il centravanti salentino mette di testa alle spalle di Rubinho. Vede bene anche quando Greco plana in area senza essere toccato da Diamoutene. Poi su Greco il rigore ci sarebbe anche; lui sorvola, anche se non può evitare poco dopo di fischiare la plateale trattenuta ai danni di Gasparetto.